Cos'è la moneta?
Difficilmente è una domanda che ci si pone.
La risposta è scontata: la moneta è quel mezzo che si utilizza per acquistare beni.
Niente di più errato.
La moneta è un sistema di misura.
Non molto diverso dal metro.
Serve appunto per misurare il debito che qualcuno ha con noi o che noi abbiamo con qualcun altro.
Siamo quindi noi che diamo un significato alla moneta perché, se noi non la riconoscessimo come nostro sistema di misura, sarebbe cartastraccia.

Dopotutto è quello che è avvenuto in Italia dopo aver adottato l'Euro: quante persone hanno ritrovato, dopo molti anni, un notevole quantitativo di denaro nascosto dal nonno che non aveva più alcun valore?

Perché?
Perché la Banca Centrale aveva dato una scadenza alla Lira e quindi, oltre tale data, nessuno avrebbe più riconosciuto il vecchio sistema di misura.
E così è stato, con il rammarico di tante persone che hanno visto sfumare qualche sogno di ricchezza.
Come tutti i sistemi di misura, la moneta è soggetta ad errore ed incertezza: l'errore si può correggere, mentre l'incertezza è inevitabile.
Quest'ultima, infatti, dipende dalla risoluzione della moneta, cioè dal valore della più piccola moneta presente nel sistema. Se il valore minimo delle monete è 1 cent, vuol dire che non sarà possibile pagare correttamente un bene che vale 0.5 cent. Sarebbe come voler misurare un centimetro con un bastone di un metro. Questa è l'incertezza.

Nei sistemi monetari più comuni, questo problema non si pone perché la moneta più piccola è sufficiente per misurare adeguatamente il valore di un bene.
E l'errore?
In questo caso si tratta di differenza tra valore reale di un bene e valore monetario, ed essendo calcolabile è possibile recuperarlo o controllarlo.
Ad esempio, se si volesse acquistare una moto a 10.000 Lire oggi, ma il pagamento fosse disponibile solo domani, ci potrebbe essere un errore di misurazione dovuto alla differenza del potere monetario, cioè a quella che chiamiamo inflazione.
Naturalmente questo è solo un modello, utilizzato per poter descrivere un  sistema di misura che, in realtà, è molto più complicato rispetto al "metro".
Perché un metro rimane pur sempre un metro, una lunghezza, che può variare poco se soggetta a condizioni termiche diverse. La moneta dipende da tanti altri fattori.

O forse no?

L'inflazione è una cosa così negativa? Per chi? Perché? Cosa comporta?

Beh, tutto dipende dal sistema monetario e dalle regole della società che lo adotta.
Se in un conto in banca a fatica si è riusciti a mettere da parte 10.000 Lire e l'inflazione ne dimezza il valore, allora sì che non può apparire per nulla una cosa positiva!
Chi ha più ricchezza monetaria in banca, naturalmente, è colui che più dovrebbe avere paura dell'inflazione.
Ma non solo.
Se oggi fosse possibile acquistare 1 kg di pane con una Lira e domani, a causa dell'inflazione, si fosse costretti a spenderne 10, allora sì che anche coloro che hanno meno soldi dovrebbero essere spaventati dall'inflazione.
Ma si tratta di un errore, quindi calcolabile e controllabile, basta solo usare le regole giuste.
Nella società evoluta descritta nel romanzo, ogni giorno alcuni calcolatori elettronici controllano l'inflazione e correggono, adeguatamente e velocemente, le retribuzioni di tutti i lavoratori, nessuna categoria ne è esclusa.

Perché?

1) Non è possibile accumulare denaro a dismisura, perché una moneta ferma in un conto bancario è destinato a non valere più nulla per effetto dell'inflazione controllata.

2) Le tasse diventano obsolete!

Impossibile!! Le tasse sono inevitabili!!!

Riflettiamo.

Come si genera inflazione?

Immettendo moneta nel sistema.

Quindi più moneta viene immessa nel sistema e più aumenta l'inflazione, perché la quantità di denaro in circolazione è maggiore rispetto alla richiesta di beni, e questo è conseguenza dell'aver stampato nuovo denaro che si somma al vecchio.
Dopo breve tempo il sistema ritornerà sempre in equilibrio aumentando i costi di  ogni bene.

Cosa succede, quindi?

Lo Stato immette nel sistema denaro per pagare qualsiasi cosa (strade, ospedali, scuole), senza in realtà spendere nulla, se non il costo di produzione della moneta, che è irrisorio: automaticamente a pagare realmente sono i cittadini in modo proporzionale alla loro effettiva capacità monetaria.
Niente scontrini, fatture o dichiarazioni a fine anno: l'inflazione ha già preso ciò che doveva prendere ed è assolutamente impossibile evadere.

Ma come fanno i lavoratori che perdono continuamente il loro potere d'acquisto?

No, non perdono nulla: perché esiste nel regolamento la rivalutazione delle retribuzioni in base all'aumento dell'inflazione. Questo sistema è simile alla "Scala Mobile" che una volta era utilizzata in Italia.

Il sistema è perfetto, semplice e funzionale... ha solo un piccolo problema: come è possibile mantenere la misura del reale valore dei beni con una moneta che varia giornalmente con l'inflazione?

Ed ecco che diventa assolutamente necessario inserire una nuova moneta: la Vora!
Nel mondo evoluto hanno deciso di chiamarla così.

La Vora misura il reale valore dei beni e non è soggetta ad inflazione, ma solo ad adeguamenti di produzione.
Questo vuol dire che il pane costerà sempre 10 Vore, ad esempio, che corrisponderà ogni giorno ad un quantitativo in Lire sempre diverso, ma controllato.
In questa società, quindi, l'obiettivo non è di accumulare denaro, ma di non perderlo lasciando un valore monetario immobile. Questo obbliga ad investimenti continui e indirizzati solo a sistemi economici reali, e non a sistemi virtuali, fittizi o di gioco.

I sistemi economici reali sono quelli che producono beni tangibili e che non sono basati su scommesse.

Il Sistema Monetario Doppio non consente l'applicazione di interessi sui prestiti di denaro, perché, altrimenti, si genererebbero nuovamente flussi monetari non controllabili ed il sistema, prima o poi, collasserebbe, anche se molto lentamente.
Il migliore investimento diventa, quindi, quello capace di far mantenere inalterato il potere d'acquisto delle ricchezze monetarie accumulate.
In una società in cui il sistema economico guarda solo ai beni reali, tra i quali anche la salute, l'ambiente, la cultura, il tempo libero, e dove non esistono ristagni monetari, il lavoro non è più un obbligo, ma una passione.

Nel mondo evoluto nessuno lavora perché deve mantenersi, ma per soddisfare le proprie passioni ed i propri interessi, con una qualità del lavoro nettamente superiore rispetto a chi, invece, è costretto al lavoro.

Lo Stato fornisce ai giovani, e non solo, tutto ciò cui hanno diritto per il semplice motivo di essere nati sulla Terra: un'abitazione e del cibo, esattamente ciò che gli uomini primitivi avevano di diritto alla nascita, senza alcuna legge a loro tutela. Caverne, rifugi autocostruiti su terreni liberi, alberi con frutti e verdura.

Un tale sistema monetario, però, deve essere necessariamente gestito dallo Stato, perché, se per paura dell'inflazione fosse ceduto ad amministratori privati, prima o poi si cadrebbe nella deflazione che, al contrario dell'inflazione controllata, crea solo danni!

Max Penna

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *